Decotrain, nuova vita
Riassunti tutti i dipendenti
Migliaro, accolto il piano industriale presentato dalla società modenese Arka.
Dopo i lavori di recupero e bonifica dell’area il reintegro dei 36 lavoratori.
«Ci siamo inventati una modalità di lavoro che permette di realizzare veri miracoli». C’è grande soddisfazione nelle parole del presidente della Provincia Marcella Zappaterra, che ieri ha svelato i dettagli del piano di recupero della Decotrain. Accanto a lei il presidente di Sipro (la società che detiene la proprietà del sito) Gianluca Vitarelli, l’assessore provinciale alle Attività Produttive Carlotta Gaiani e il sindaco di Migliaro, Marco Roverati. Tutti soddisfatti nel dimostrare come la collaborazione tra i vari enti pubblici e privati sia stata la chiave del successo in un’operazione che riesce nella difficile impresa di soddisfare tutti gli interessati. Le amministrazioni pubbliche possono infatti festeggiare per il totale reintegro di tutti i dipendenti Decotrain al proprio posto di lavoro e per la bonifica senza alcun onere pubblico di una zona in forte degrado, mentre Sipro e i propri partner sono finalmente convinti di un piano industriale su cui investire con decisione. Ma andiamo con ordine: nel 2008 la Decotrain, società specializzata nello smantellamento e smaltimento dell’amianto presente nelle carrozze dei vecchi treni, è costretta a mettere i propri lavoratori in cassa integrazione e sospendere le attività produttive. La ricapitalizzazione sperata non arriva e nell’ottobre 2010 l’azienda si trova costretta a dichiarare il fallimento. E’ in quel momento che Sipro, a cui spetta il diritto di riscatto del terreno, comincia a cercare investitori interessati nel recupero dell’area mentre i lavoratori in Cigs vedono ridursi le proprie possibilità di reintegro. Tutto questo fino all’annuncio di ieri: di 16 piani industriali presentati è stato accolto quello della Arka, società di Carpi in grado di assicurare un recupero dell’attività e di rispettare le condizioni dettate dall’amministrazione pubblica, ovvero la riassunzione di tutti i 36 dipendenti e la bonifica della zona.Ad illustrare la scelta è Vitarelli, che spiega come la posizione strategica del sito, servito da un raccordo ferroviario, una banchina fluviale sull’idrovia e vicino alla superstrada, insieme alla presenza di maestranze qualificate, siano elementi di forza per l’investimento, e di come Arka abbia sottoscritto accordi vincolanti per rispettare le condizioni dettate. Oltre alle normali fideiussioni e penali nel contratto, la Sipro si è riservata una clausola rescissoria unilaterale in caso di mancato raggiungimento degli obbiettivi, e un diritto di valutazione semestrale sull’operato della società di Carpi. I tempi dell’operazione si aggirano attorno ai 18 mesi. Fino a quest’estate avranno luogo i lavori di recupero e bonifica dell’area, e nei 12 mesi successivi si dovrebbe avere il pieno reintegro dei dipendenti e una totale ripresa dell’attività.