Economia locale. Dati negativi per export e produzione – Al via nuovo incubatore Sipro
Difficoltà nei mercati internazionali e aumento del ricorso alla cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria. È la fotografia dell’economia ferrarese, fanalino di coda dell’Emilia-Romagna. In crisi sono tanto le medio-grandi quanto le piccole imprese, penalizzate sia dalla debolezza della domanda estera che dal rallentamento di quella interna.
Dati alla mano(Osservatorio dell’Economia), rispetto allo stesso periodo del 2007, il terzo trimestre del 2008 ha segnato un calo del 3,2% per il settore manifatturiero; del 7,1% per l’export; dell’1,2% per le importazioni; del 24,4% per l’attività di compravendita immobiliare, con una tenuta generale delle costruzioni; dello0,7%perilcommercio, compresa lagrande distribuzione, il cui fatturato complessivo è riuscito a limitare le perdite grazie alla lievitazione dei prezzi. Segno più invece per il turismo, conunacrescita del 5,5% degli arrivi e del 3,1% delle presenze a Ferrara città d’arte e del 2,4%, con punte del 3,9%, delle permanenze sui lidi comacchiesi. E se per il comparto manifatturiero,la diminuzione è riconducibile ad un andamento poco incoraggiante degli ordinativi, calati del2,7%,apreoccupare è lacurva negativa dell’export, diretta conseguenza del calo del 17,8% delle produzioni collegate agli autoveicoli-che da soli rappresentano il 33,6% dell’intero fatturato provinciale relativo all’esportazione – e del16,4%registrato dalla gomma e dalle materieplastiche.
«È una situazione certamente grave, sulla quale è difficile fare previsioni sui tempi di ripresa-ammette il direttore Confindustria, Roberto Bonora – tanto più perché il vero peggioramento c’è stato nelle ultime settimane».Secondo Bonora, il territorio ferrarese, «contrariamente al passato, è oggi entrato in crisi prima di altre realtà per la forte presenza di aziende legate alla subfornitura meccanica, che per prime hanno subito tagli ».Un’opinione suffragata dall’assessore provinciale competente, Diego Carrara, che pur ricordando che Provincia e Camera di Commercio hanno di recente stanziato un fondo di un milione di euro per favorire la liquidità alle imprese, sottolinea comunque come il ricorso delle stesse alla cassa integrazione ordinaria abbia raggiunto nel 2008 quota 1,3 milioni di ore rispetto alle 150 mila del 2007 e abbia interessato per la prima volta grosse aziende legate alla produzione automotive, ossia la Berco di Copparo e la Vm di Cento. «Su una popolazione di 160mila occupati – puntualizza – abbiamo oggi complessivamente oltre 1.200 cassa integrati, che cresceranno nel 2009».
Il clima è di pessimismo diffuso, «anche perché – rimarca il presidente della Camera di commercio Carlo Alberto Roncarati – le difficoltà riguardano tutti i settori. Bisogna però non scoraggiarsi e guardare ai mercati lontani».
«Perl’immediato futuro-sintetizza Bonora – è innegabile che ci saranno attività che entreranno in fortissima crisi e che in piedi rimarranno quelle che hanno puntato su ricerca e innovazione».E ricerca e innovazione sono le parole chiave con cui al polotecnologico, per una spesa di 2milioni di euro (finanziati per un terzo dal Comune, per la restante parteda fondiObiettivo2) è stato inaugurato – quasi un auspicio – il nuovo incubatore gestito da Sipro,circa 2mila ettari occupati complessivamente da 4 aziende, di cui 3 spinoff accademici del settore biomedicale, chimico, tecnologico-informatico, di ingegneria civile. «Sono un modello imprenditoriale realmente perseguibile – commenta il presidente Sipro, Gabriele Ghetti – per fare una trasformazione tecnologica in settori nuovi che nascono dalla ricerca. Soprattutto in una fase di stagnazione economica come questa – chiosa ,è importante puntare su comparti capaci di conquistare nuove fette dimercato»